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Movie Comics Special: parla Kurt Williams, supervisore effetti speciali del film "Fantastic Four"

Vi presentiamo, grazie alla traduzione del nostro Rosencrantz, una lunga e interessante intervista a Kurt Williams, supervisore agli effetti speciali di "Fantastic Four" tratta dal sito IGN Filmforce, in cui parla dei vari effetti visivi legati ai personaggi della pellicola più attesa del prossimo anno e della loro realizzazione.

Oggi parleremo col supervisore agli effetti speciali Kurt Williams. Quello dei Fantastici Quattro è stato un progetto di cui si è parlato molto a lungo, ed è rimasto nel limbo produttivo per anni. Uno dei motivi che lo rendeva un progetto tanto complesso era la difficoltà, e il relativo costo, nel rendere in modo appropriato un film sui Fantastici Quattro. I poteri dei personaggi, in particolare l’elasticità di Mr. Fantastic e l’effetto-fiamma della Torcia Umana, sono fra i più complessi e costosi da riprodurre nella realtà.
Kurt Williams è l’uomo adatto per questa sfida. Nel corso della nostra lunga chiacchierata con lui, Williams ci ha raccontato delle sue idee per rendere giustizia al famoso fumetto, inclusa la casa di produzione con cui si è associato per assicurarsi che ogni personaggio ricevesse la cura e l’attenzione che meritava.
Williams è una persona semplice, con un’aria quasi da impiegato. Di certo non ha l’aspetto del tipico soggetto da Hollywood: porta dei baffi dritti, attaccato al muro dietro alla sua scrivania c’è una sua caricatura intitolata "Yosemite Kurt". Oltre che a parlare con Williams, siamo riusciti a studiare i muri del suo ufficio, pieni di foto di produzione e bozzetti che rivelano l’aspetto di ogni singolo personaggio, a parte quello di Destino su cui c’è un forte riserbo. Rinchiusi nel suo ufficio accanto ai sets principali di Vancouver, IGN FilmForce si è unita all’intervista sparando domande a raffica a Williams, sperando di scucirgli qualche notizia rivelatoria.
Prima dell’inizio dell’intervista, Williams ci ha fornito un’introduzione al processo creativo dietro gli effetti dei singoli personaggi:

"La prima cosa che abbiamo fatto è stata basarci sul fumetto. Il nostro lavoro era trovare delle immagini nei fumetti che potessero venire tramutate in azione dal vivo, in un vero film. Ed è stata una lunga ricerca su tutti i lavori della Marvel, per trovare il genere di immagini che volevamo vedere mentre sviluppavamo i personaggi... Il problema è che alcune delle pose e delle azioni presenti in un fumetto Marvel, non si adattano ad un film dal vivo. Una delle cose a cui pensiamo ogni volta che lavoriamo ad una scena è: ‘Questo personaggio è realistico e possiede attributi del nostro mondo che possano applicarsi alla fisica reale?’ "

Mr. Fantastic:

"Con Mr. Fantastic, quando si allunga, abbiamo sempre pensato dovesse avere un aspetto fortemente realistico, inclusa una muscolatura credibile. Molto spesso nei fumetti, specie con Mr. Fantastic, il suo allungamento ha un aspetto molto tubolare, mentre una delle cose che può aiutare a tradurre il fumetto sul grande schermo è di dare un senso di peso e fisicità, l’idea che possa accadere nel mondo reale.
Quando si allunga, per quell’azione deve esserci una reazione. Se un umano potesse allungare il proprio braccio per venti piedi, non sarebbe in grado di stare in piedi come se il suo braccio non pesasse nulla. Quando si allunga, deve comunque tornare indietro.


I Fantastici Quattro!

"Questo è solo un test iniziale. Non c’è nemmeno Ioan [Gruffudd]... Un elemento per noi molto importante era che avesse un aspetto reale. Sembra davvero che si stia slanciando e si vede la muscolatura tesa. E abbiamo dovuto attenerci alla sua struttura scheletrica. Il motivo per cui non si vede niente di simile in natura è perchè, se così fosse, sarebbe solo un muscolo o un tessuto ad allungarsi. Noi invece abbiamo dovuto allungare anche il suo scheletro. Quindi, tecnicamente, abbiamo dovuto creare un programma che, mentre si allunga, gli rigeneri la superficie della pelle, allunghi i suoi muscoli e resti il più possibile fedele alle sue giunture..."
Ora Williams ci mostra un test di Mr. Fantastic con un attore. Con indosso la famosa tuta blu, l’attore si allunga e il suo braccio elastico schizza fuori. Sembra davvero grande!
"Sebbene si tratti di un test molto semplice, ci dice come dobbiamo allungare la sua tuta e cose del genere. All’inizio del film ancora non indossa una tuta, quindi bisogna lavorare sulla pelle e renderla al meglio possibile, attenendoci alle stesse regole fisiche di cui parlavo prima."


La Torcia Umana:

"Parlando della Torcia, Johnny è uno dei personaggi più difficili su cui abbia mai lavorato... Dobbiamo portare sullo schermo un uomo in fiamme che non sembri animato artificialmente. Deve sembrare davvero in fiamme. E per poterlo fare, abbiamo dovuto creare diverse fasi nel suo sviluppo. All’inizio del film, schiocca le dita e ne escono delle fiamme. Inizia con cose piccole. Ed apparirà come una vera fiamma, che non incendia la pelle. Più avanti, quando le sue capacità divengono più raffinate, sarà in grado di creare calore e la fiamma deve circondare il suo intero corpo. Quindi abbiamo creato dei livelli... Abbiamo sei o sette livelli da inserire in ogni singola ripresa a seconda del contesto e di quanto calore debba sviluppare. Quando crea la fiamma supernova deve essere al calor bianco. Succede così: il calore esce inizialmente dalle sue mani, come nelle macchie solari, solo che nel caso di Johnny quel calore viene esposto all’ossigeno e crea una fiammata sulle superficie della sua mano. Potete vedere anche delle striature nei muscoli in queste foto." Williams indica alcune foto della Torcia sul muro.
"Uno degli elementi importanti per me e Tim [Story], mentre iniziavamo a lavorare sui personaggi, era che dovessero avere una forte componente reale, senza usare solo l’animazione. Tim voleva tutti gli interpreti sul set, con gli altri attori. E quindi ci siamo orientati in questa direzione... Ha comportato un maggior lavoro da parte nostra, ma credo finisca per dare una sensazione più realistica. Non sembrerà di passare ad un’animazione, scorrerà in modo naturale. Come parte del pubblico, non saprai mai quale sia la parte animata e quale l’attore. Ad esempio, con Johnny, ogni volta che inizia a bruciare, filtriamo la parte di Chris Evans con gli effetti, in modo da avere sempre l’attore vero nella ripresa, e i suoi movimenti reali. E ci sono molte buone ragione per questo. Prima di tutto, darà una maggiore idea di essere vero. Sembrerà più di questo mondo, diversamente da alcune delle scene che si vedono nei fumetti. Secondo, e questo è l’aspetto pratico di chi si occupa di effetti speciali, abbiamo un periodo di post-produzione molto breve, e abbiamo molto lavoro da fare prima di maggio. Quindi più sequenze dal vivo possiamo utilizzare, più tempo risparmiamo. E credo riusciremo a creare molte più riprese, ad un livello molto alto. Lui è una specie di hot dog del gruppo. É uno di quelli che adora gli sport estremi, e questo è un po’ il filo conduttore del suo personaggio nel film.”
"La Giant Killer Robots sta completando gli effetti della Torcia Umana. Questo è un test che abbiamo fatto qualche mese fa e, in definitiva, non è neanche al meglio: era solo una ripresa ferma di un palazzo. Poi abbiamo creato gli effetti di luce con la CG [computer grafica, n.d.t.] (tutte le simulazioni sono in CG), e questo è fondamentale per le riprese delle scene con le fiamme. Quindi questa è una sua versione al 100 % in CG, ma non è come vorremmo che fosse, sebbene quasi ci siamo. E con l’azione dal vivo di Johnny e i nostri effetti con le fiamme, credo avrete l’impressione che lui si trovi veramente sulla scena..."
Abbiamo guardato una ripresa con la Torcia Umana in fiamme. Si china e vola in aria. Anche se non è rifinito, l’effetto è davvero impressionante.


La Ragazza Invisibile:

"A riguardo di Sue, non abbiamo ancora molti riferimenti... Una volta di più, specie con la recitazione di Jessica [Alba], è importante catturare quell’interpretazione sul set con gli altri attori. Quello che faremo sarà sovrapporre un personaggio in CG alla sua recitazione, ma sarà comunque lei a trovarsi nel film. E per me è fondamentale non passare ad un personaggio animato che non abbia il peso, l’aspetto o le reazioni di Jessica.
E quando Jessica diverrà invisibile, il pubblico saprà comunque dove si trova... Alcune sue immagini saranno appena accennate, ma per noi è importante che comunque si veda la recitazione di Jessica. Il suo è un personaggio con dei poteri che si basano sulle sue emozioni, e questa è una delle linee guida del suo carattere. A volte si sente meglio ad essere invisibile, ed uno dei problemi del personaggio sarà quello di controllare le proprie emozioni in modo da poter gestire i propri poteri, ed è questo ciò che impara nel film. E noi dobbiamo mostrarlo al pubblico. Quando si arrabbia, scompare. Non è molto brava all’inizio, parti di lei torneranno visibili, vedremo ancora qualcosa di Jessica, e poi sparirà di nuovo. Il suo personaggio è guidato dalle emozioni. Tutti quelli del film lo sono..."


La Cosa:

"La Cosa è un personaggio che stiamo creando soprattutto usando trucco prostetico ed una tuta che indossa Michael Chiklis. Contribuiremo alla riuscita della Cosa, soprattutto a riguardo di come l’ambiente reagisce al suo peso. Ad esempio, se scivola contro un muro, aggiungeremo dei mattoni che si staccano. Se salta sul pavimento, ce lo faremo sprofondare.
Quindi per Ben è una questione di integrazione, e c’è una scena dove cade da una finestra e precipita a New York. Creeremo una Cosa in CG, una Cosa-stunt per questa scena, solo perché non possiamo legare una persona vera alla CG in un’azione del genere. Questo è quello che faremo con Ben."


Dr. Destino:

"Destino è un altro personaggio per cui stiamo usando molto trucco prostetico. Almeno fintanto che non si arriverà al punto dove userà i poteri elettrici o le scariche verso la fine del film. Quando sarà evoluto in un Destino a piena potenza, avrà la capacità di controllare l’energia e l’elettricità di una stanza, e ci saranno molte scene in cui assorbirà energia facendo spegnere le luci.
Alla fine del film, sarà un potere che si manifesterà volontariamente. Crescerà esattamente come gli altri personaggi... Ed ha una tale quantità di potere da minacciare sia loro che la gente di New York.
Quindi useremo uno schermo, creando delle fonti di luce sotto-pelle in modo da dargli un effetto elettrico dall’interno, rendendolo organico. Proprio come le fiamme che emette Johnny, o Sue che diventa invisibile a partire dall’interno. Giacchè questo è il punto focale, come sono stati cambiati dai raggi cosmici. E puoi vederne una bozza proprio lì sul muro: la mano di Destino. Quello è un modello in grigio, abbiamo appena iniziato a lavorare su quell’effetto, con la luce che genera all’interno e all’esterno. Comunque, tutto questo è sempre al servizio della storia ed un puro attrezzo di scena."


D: Spesso il fuoco appare finto sullo schermo. Cosa ne pensi? Cosa può essere migliorato?

WILLIAMS: In effetti non ci sono molti esempi di "uomo in fiamme" che siano davvero impressionanti, e questo è uno dei motivi che mi rendono nervoso per questo lavoro. Comunque, useremo metodi diversi: usiamo dei livelli, con veri elementi in fiamme, il che è fondamentale. Dobbiamo creare l’effetto con lui presente, deve generare il fuoco dall’interno del suo corpo, quindi si vedranno il suo corpo e la sua pelle cambiare mentre lo genera. Il che darà un’impressione organica che farà credere al pubblico che lui sia davvero in fiamme. Un altro elemento che abbiamo dovuto tenere in considerazione, e che dovremo affrontare per questo film, è che buona parte dell’azione si svolge in esterni. E realizzare delle fiamme in esterni è molto difficile perché bisogna integrarle con l’ambiente. Spesso, si commette l’errore di non adeguare la fiamma all’ambiente che la circonda: saturano il fuoco più di quanto sarebbe in realtà. Noi faremo di tutto per creare un fuoco realistico, come se si trovasse realmente in scena. Ad esempio, se guardate la sequenza qui, in cui cade giù dalla montagna, è molto ben integrata....

D: Userete degli stunt con le tute di protezione dal fuoco?

WILLIAMS: No, non li useremo... Abbiamo deciso di focalizzare i nostri sforzi solo su questa modalità, e spesso quando si decide di usare un ibrido, usando persone reali in fiamme a cui si aggiunge fuoco simulato in CG, l’effetto non viene come si immaginava. Useremo delle simulazioni. Spesso un ibridazione attira troppa attenzione su di sé. Per noi era importante usare sempre lo stesso principio per tutti i personaggi. Per questo abbiamo scelto di usare soprattutto prostetici per Destino, ad eccezione dei fulmini elettrici, e di usare soprattutto la tuta per la Cosa, perché spesso usare effetti diversi insieme dà una sensazione sfalsata, diversa. Una cosa che abbiamo imparato dall’osservare gli effetti usati per creare persone in fiamme, ad esempio, è che l’incrocio di fiamme vere con la CG spesso non funziona bene. Quindi useremo un unico approccio e lo renderemo credibile. E creeremo molti livelli di calore e striature muscolari, ci saranno diversi sotto-livelli di fiamme basati su un fuoco reale... E una volta messi tutti assieme, daranno un senso fortemente realistico.

D: Ci sono dei classici effetti di invisibilità che userete?

WILLIAMS: Certo. Il problema con i vecchi effetti di invisibilità è che noi vogliamo che si veda la recitazione di Sue il più possibile. La nostra intenzione è quella di lasciarla nelle riprese in modo che gli altri attori possano relazionarsi con lei. Spesso negli altri film, semplicemente non c’era nessuno, quindi era difficile far integrare il lavoro di due attori. Quindi lavoreremo sul mantenerla in scena con gli altri e nel far vedere al pubblico parti di lei. Potrebbe essere un leggero riflesso di luce: questo è uno degli approcci che stiamo prendendo, ispirandoci tanto agli artwork che ad altri film, dei riflessi di luce da cui si possano intuire la sua sagoma, vedere le sue espressioni facciali, in modo da sapere dove lei si trovi. Si vedrà la sagoma del suo corpo, ma in modo molto sottile. Abbiamo studiato molti lavori precedenti, da “L’uomo senza ombra” a “Predator”, cercando di trovare una nostra strada che dia un maggior senso di corporalità... Quella di Jessica è una parte interessante, perché noi vogliamo che si veda chiaramente la sua interpretazione. Ci sono alcune scene in cui sta per divenire invisibile ed è semplicemente bellissima. Sarà grandioso. Quindi sì, ci riferiremo ai vecchi film e ad alcuni dei lavori recenti più riusciti, ma cercheremo di adattarli a quello che noi vogliamo per il nostro film. Lei avrà delle regole precise a cui attenersi quando scompare.

D: Come gestirete il suo campo di forza?

WILLIAMS: Credo che il campo di forza sia uno degli elementi più difficili del film, perché quando si guarda il lavoro originale della Marvel, il campo di forza si mostra in forme diverse. In alcuni casi ha una forma a cuore, a volte sembra di vetro, specie nei lavori più recenti. Può creare delle scatole di vetro che possono essere spezzate. Nel nostro caso, sarà una sorta di ibrido fra questi ultimi ed una forma più liquida, organica. Un’altra difficoltà è quella di non farla apparire simile ad altri personaggi come, ad esempio, Jean Grey o altri personaggi della Marvel... L’invisibilità di Sue è guidata dalle sue emozioni, così come il suo campo di forza. In questo film, inizierà ad usarlo per difesa, per allontanare gli altri Fantastici Quattro. Mentre alla fine del film, saprà usarlo in modo offensivo. É un’evoluzione importante per il suo personaggio... Alle sue prime apparizioni, il campo di forza non sarà molto definito, così come i suoi poteri. E nel procedere del film lo sarà sempre di più, più accurato per così dire, e avrà un look molto elegante. Abbiamo fatto diverse buone prove, anche integrandolo col fuoco, e sembra davvero funzionare.

D: Mr. Fantastic avrà la capacità di espandersi come nei fumetti?

WILLIAMS: Sì. Specie nel terzo atto, perché diverrà sempre più bravo. Nei primi momenti, non sarà in grado di allungarsi così tanto. E le prime volte che lo farà, gli farà davvero male, come potete immaginare. E in alcune di queste scene che stiamo preparando per il film, sembra quasi che schiocchi indietro. Non gli riesce sempre di allungarsi in modo naturale e spontaneo. Deve lavorarci sul serio. E sì, più avanti nel film gli faremo trasformare il corpo in un paio di cose. Ma questo lo vedrete al momento opportuno.

D: La Torcia Umana lancerà palle di fuoco?

WILLIAMS: Sì, e saranno grandiose. Sarà divertente.

D: E cosa ci dici degli effetti per i raggi cosmici, la parte della nave spaziale?

WILLIAMS: Ci stiamo ancora lavorando. Io e Tim ne abbiamo parlato. É un evento fondamentale ed avviene all’inizio del film. Sarà un momento in cui i nostri attori si divideranno e riuniranno molto in fretta, perché è un punto della storia le cui conseguenze si dipaneranno fino alla fine: il loro DNA che viene riallineato e i poteri che ne derivano. Ognuno dei personaggi ha in comune alcune di queste conseguenze con gli altri, in quanto tutti parte dei Fantastici Quattro, ed è questo che li plasma come gruppo. E nel film avverrà sulla stazione spaziale.

D: Allora saranno su una stazione spaziale, non su una nave?

WILLIAMS: Esatto.

D: A proposito di Destino, il suo corpo diverrà metallico o sarà solo una tuta?

WILLIAMS: Un po’ di entrambi. Comunque alla fine, il Destino a piena potenza sarà soprattutto prostetico. Ma si vedrà abbastanza della transizione da capire come accade.

D: Cosa vedremo sotto la maschera?

WILLIAMS: Non lo so. Vedremo.

D: Quante riprese con effetti speciali ci sono nel film?

WILLIAMS: (Ride) 800-1000.

D: Per gli effetti vi state avvalendo di aiuti esterni, a quali compagnie vi siete rivolti?

WILLIAMS: Sì, al momento siamo divisi fra cinque compagnie. É un genere di film per cui, visti i tempi di lavorazione, ritenevo necessario avere collaboratori che si potessero specializzare su ogni personaggio... Abbiamo la Giant Killer Robot di San Francisco, che lavora sulla Torcia e sulle sequenze finali. La Soho di Toronto per gli effetti di allungamento. La Digital di Stan Winston si occupa della Donna Invisibile mentre la Giant Killer Robots segue anche gli effetti per Destino, dato che è integrato nella parte finale del film.

D: Come riferimenti qui hai molti disegni dei Fantastici Quattro contemporanei. Hai anche dei lavori di Jack Kirby?

WILLIAMS: C’è molto di Jack Kirby nel film, uno degli elementi fissi su cui ci siamo basati. Ogni volta che ho lavorato su questo genere di pellicole, ho sempre pensato di dover avere una base di riferimento a cui poter guardare, ed è sorprendente come, anche quando si tratta di lavori fatti dagli esterni, si torni sempre allo stile originale. Usiamo molto del vecchio materiale, e ci sono anche molti design di Jack Kirby usati per le scenografie. Comunque sia, ci si può anche riferire ai lavori passati, ma devono sempre tradursi in un film ambientato in tempi moderni.

D: Hai sottolineato come i personaggi debbano avere un solido legame con la realtà. L’esuberanza del tratto di Kirby è troppo per il film?

WILLIAMS: Non tutto del suo lavoro può adattarsi ad un film come questo. Bisogna essere molto prudenti in cosa si voglia usare. Ma le sue idee possono adattarsi al punto da spingere il pubblico a crederci, senza che però vedano tutto, capisci cosa intendo? Sembrerà come se lui stesse lavorando su questo materiale, ma non è sempre in primo piano. Come ho detto, dipende da come lo riprendi. Penso che crederete nei loro poteri quando avremo finito, ma sono poteri nati ai tempi di Jack Kirby, perché anche i più moderni fumetti dei Fantastici Quattro debbono sempre basarsi su Jack Kirby.


Carlo Coratelli
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